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Storia

Panorama di Ficulle

Le radici di Ficulle risalgono all'epoca della civiltà etrusca, come sembrerebbero dimostrare le grotte della Madonna della Maestà, ritenute dagli archeologi sepolcreti di carattere rurale. Le tracce più eloquenti della storia di Ficulle risalgono tuttavia all'epoca romana: qui i romani avevano, infatti, un posto di osservazione che dominava la Via Traiana, o Cassia Nuova, una delle più importanti direttrici di comunicazione tra Roma ed il nord della penisola. Testimonianza di questa epoca è un cippo marmoreo dedicato al dio Mitra ritrovato nei pressi del paese qualche secolo fa ed oggi conservato nella chiesa di S.Maria Vecchia.

Proprio la riconduzione al traffico romano ha lasciato supporre che il nome di Ficulle derivasse da Ficulea, città della Sabina, ipotesi che sembrava suffragata dalla presenza, sulle insegne del paese, della ficaia che ancora oggi caratterizza lo stemma comunale.
Ma è una tesi più verosimile quella secondo cui il toponimo Ficulle derivi da figulus (vasaio), dato che la lavorazione delle terrecotte ha nel paese origini profondissime.

Durante il medioevo, il Castrum Ficullensis fu fortificato e, nei lunghi anni delle lotte feudali, subì frequenti saccheggi e devastazioni, rimanendo pur sempre il più importante castello del Comune orvietano. Da queste distruzioni si salvarono comunque le due rocche e le antiche mura, che conferiscono tutt'oggi al paese la struttura tipica del borgo medioevale. L’Alto Medioevo ha portato inoltre alla costruzione dell'Abbadia Camaldolese di S. Nicolò al Monte Orvietano, che ha ospitato il giurista monaco Graziano, il più illustre figlio del territorio ficullese, famoso per il suo Decretum Gratiani e per la sua attività di insegnamento all’università di Bologna.

Nel 1416 Ficulle, come territorio di Orvieto, passa sotto il dominio dello Stato della Chiesa: in questo periodo sono riparate le mura, le Rocche e la zona di Castelmaggiore e le chiese vengono arricchite con affreschi di scuola umbra. Nei primi decenni del 1500 inizia ad acquisire una fisionomia più autonoma e un maggior peso nel circondario, tanto da ampliarsi con la nascita di due nuovi borghi e l’ingrandimento del centro storico.

Nel 1610 si assiste alla consacrazione della chiesa parrocchiale Collegiata di S. Maria Nova, all’interno del paese. E’ anche il periodo della nascita di una particolare devozione popolare per la Madonna della Maestà, il cui nome deriva dal modo in cui la Madonna è rappresentata: seduta con il bambino in braccio su un trono di nubi, tra angeli e santi.

La storia più recente vede Ficulle come centro importante dell’Alto Orvietano, diventato Capoluogo di Mandamento con proprio distretto militare, pretura e carcere. Il XX secolo vede un forte attività da parte dei partiti politici e la nascita di alcune cooperative. Due istituzioni sopravvivono al regime fascista: la ex Cassa Rurale ed Artigiana (attualmente CrediUmbria banca di credito cooperativo) e la Casa della Divina Provvidenza per l’assistenza degli anziani, testimonianza dell’impegno sociale, della capacità organizzativa e dello spirito di solidarietà che hanno animato le ultime generazioni ficullesi.

data pubblicazione: 29 luglio 2007

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